Capitale come potenza sociale p. 32 Il postfordismo è il comunismo del capitale. Costituendo una risposta alla fallita rivoluzione degli anni sessanta e settanta [del Novecento] esso ha dato vita a una sorta di paradossale comunismo del capitale.42 Ecco, riletto al presente appena passato, il passaggio del Manifesto del Partito Comunista in cui si afferma che «il capitale è un prodotto collettivo e può essere messo in moto solo mediante un’attività comune di molti membri, anzi, in ultima istanza, solo da un’attività comune di tutti i membri della società», perché il capitale «non è una potenza personale, è una potenza sociale». È la drammatica fenomenologia che abita i nostri giorni: la vita messa al lavoro per il comunismo dei capitalisti della vecchia e nuova rendita parassitaria. Dalle recinzioni delle terre comuni, alle piattaforme dell’economia digitale. Dalla società fabbrica, ai cervelli in rete. Dall’operaio sociale, all’operosità social. «La società intera viene messa a disposizione del profitto».43 Quarant’anni di neo-liberismo capitalista hanno prodotto l’homo novus neo-liberale, egemonizzando la produzione stessa di individualità. Il capitalismo è riuscito a trarre valore dai propri antagonismi: critica radicale del lavoro, esplosione delle differenze, principio di individuazione, attitudine a difendersi dallo Stato. Intavolando il miracolo di una introiezione psichica dei propri obiettivi da parte di chi quegli obiettivi auspica farli saltare.
Capitale come potenza sociale / Ferrara, Giovanna; Allegri, Giuseppe. - (2018), pp. 117-119.
Capitale come potenza sociale
Giovanna Ferrara;Giuseppe Allegri
2018
Abstract
Capitale come potenza sociale p. 32 Il postfordismo è il comunismo del capitale. Costituendo una risposta alla fallita rivoluzione degli anni sessanta e settanta [del Novecento] esso ha dato vita a una sorta di paradossale comunismo del capitale.42 Ecco, riletto al presente appena passato, il passaggio del Manifesto del Partito Comunista in cui si afferma che «il capitale è un prodotto collettivo e può essere messo in moto solo mediante un’attività comune di molti membri, anzi, in ultima istanza, solo da un’attività comune di tutti i membri della società», perché il capitale «non è una potenza personale, è una potenza sociale». È la drammatica fenomenologia che abita i nostri giorni: la vita messa al lavoro per il comunismo dei capitalisti della vecchia e nuova rendita parassitaria. Dalle recinzioni delle terre comuni, alle piattaforme dell’economia digitale. Dalla società fabbrica, ai cervelli in rete. Dall’operaio sociale, all’operosità social. «La società intera viene messa a disposizione del profitto».43 Quarant’anni di neo-liberismo capitalista hanno prodotto l’homo novus neo-liberale, egemonizzando la produzione stessa di individualità. Il capitalismo è riuscito a trarre valore dai propri antagonismi: critica radicale del lavoro, esplosione delle differenze, principio di individuazione, attitudine a difendersi dallo Stato. Intavolando il miracolo di una introiezione psichica dei propri obiettivi da parte di chi quegli obiettivi auspica farli saltare.File | Dimensione | Formato | |
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